Vogliamo i colonnelli - Termini

"Vogliamo i colonnelli" è uno di quei film che vengono da un'epoca in cui si riusciva ancora a far ridere, riflettere, incazzarsi e dileggiare il potere portando la gente al cinema. Presentare un'opera del genere nel 1973 (solo tre anni dopo il "golpe" Borghese) non deve essere stato facilissimo per Monicelli, contando che il finale è amaro come solo la verità nuda può, talvolta, esserlo, puntando dritta al cuore della strategica politica stessa dei partiti di governo dell'epoca.

Comunque, questa location dalle parti di Termini degli ultimi momenti del film è volutamente un po' squallida (soprattutto adesso) e riflette la condizione del nostro eroe, Tognazzi, ridotto a vendere per 300 mila lire progetti di colpi di Stato a improbabili acquirenti africani dopo aver sfiorato l'amore e soprattutto la gloria imperitura.

Da quelle parti, tra l'altro, si trova un piccolo gioiello sconosciuto fra le chiesette di Roma, la Chiesa di Santa Bibiana con opere del Bernini - oltre alla centrale termica della Stazione Termini, magnifica espressione del Razionalismo.

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