Le fate ignoranti - La Centrale Montemartini a Ostiense

Antonia e Massimo sono sposati da anni: innamorati, borghesi e perfetti. Tutto cambia improvvisamente quando Massimo muore, vittima di un incidente stradale e la donna rimane sola. Col tempo Antonia scoprirà una vita che il marito le aveva nascosto e che lei non avrebbe mai immaginato, infatti "Massimo non aveva solo un'amante ma un mondo intero, la sua vera famiglia era un'altra". Se inizialmente la donna rifiuta quella dimensione così diversa da lei, pian piano la farà sempre più sua, avvicinandosi a persone, caratteri e sentimenti che non aveva mai visto prima. La firma di Ferzan Ozpetek è in ogni scena, ogni musica, ogni sentimento d'amore e d'amicizia ed ogni grande riflessione, fatta intorno ad una lunga tavolata variopinta e priva d'ogni pregiudizio. Tutta la storia si svolge nel quartiere Ostiense di Roma tra La Piramide, il Gasometro ed i Mercati Generali, in un clima di mescolanza di etnie, generi, storie e vite; Ostiense è il quartiere dove vive lo stesso regista e dove fa passeggiare i protagonisti del suo film: Margherita Buy e Stefano Accorsi.

La scena, tratta dai primi minuti del film, è girata nella Centrale Montemartini di Roma. Antonia e Massimo, in abiti eleganti, fingono di non conoscersi e s'inseguono guardandosi tra le statue romane. Massimo, scherzando, dice ad Antonia che scappando avrebbe perso l'occasione di conoscere il segreto di ogni statua, ma forse il segreto che la moglie non conosceva era proprio il suo. 

La Centrale Montemartini, in Via Ostiense, è un grande esempio di riconversione di un edificio di archeologia industriale in sede museale. La vecchia centrale elettrica è infatti il secondo polo espositivo dei Musei Capitolini, dal 1997. Due mondi diametralmente opposti, l'archeologia e l'archeologia industriale, s'incontrano e convivono in uno spazio allestito in modo che gli oggetti non si snaturino a vicenda. La location coglie la perfetta essenza del film combinando due mondi in apparenza diversissimi ma perfetti insieme. La centrale è visitabile dal pubblico ed il contrasto tra le macchine e gli dei è imperdibile.

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