Borotalco - Via di San Paolo alla Regola

Senti sto prosciutto, e ste olive... so greche!

Dottor Jekyll e Mister Hyde in salsa romanesca e con finale tragicomico? Perchè no: fatto sta che il mite e sfigato Sergio si trasforma nel fichissimo Manuel Fantoni e ricorda (in maniera piuttosto creativa) viaggi su fantomatici cargo carichi di droga, avventure sessuali con rudi marinai e amicizie con star del cinema, del jet set ma sopratutto con grandi cantautori italiani (soprattutto di origini bolognesi).

Perchè trasformarsi? Perchè c'è Nadia, riccia ragazzina sbarazzina tanto più viva della sua triste fidanzata, sconsolatamente piatta e un po' coatta e per di più sempre accompagnata da quel tremebondo Augusto, padre pizzicagnolo che solo un caratterista come Mario Brega poteva rappresentata in tutta la sua terribile e minacciosa romanità.

Questa location è proprio l'esterno della salsamenteria di Augusto, all'interno della quale si svolge uno dei momenti cult del film (che peraltro negli anni è diventato una vera e propria miniera inesauribile di scene da citare): Sergio non può resistere alle avances gastronomiche del futuro suocero, che prima gli ficca in gola una fetta di prosciutto e poi, citandone la provenienza con un "So' greche!" che non ammette repliche, lo ingozza di olive.

La zona di Roma è super centrale (non lontana peraltro da dove Verdone nacque e crebbe): ci troviamo alle spalle di Campo de' Fiori e a pochi passi dal Lungotevere e Ponte Sisto, in un dedalo di vie dal fascino unico vicina a Piazza Farnese con il gioiello - purtroppo molto raramente visitabile essendo terra di Francia - del Palazzo omonimo.

Una zona stupenda dove tra l'altro qualche pizzicagnolo che offre olive greche ancora si trova, se siete in vena.

 

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