Un sacco bello - La partenza per Cracovia

Vabbè...

Vabbè.

Così forse comincia, finalmente, il viaggio di Enzo verso la mitica Cracovia, contemporanea anabasi alla conquista delle cosce delle polacche armato di calze di naylon e gel per capelli. Certo, il compagno d'arme non ispira nè possanza nè valore, e i canoni della kalokagathia sono ben altra cosa - ma, "vabbè" (cit.), questo c'abbiamo, l'importante è partire. In 24 ore si arriva nella terra della bellezza e là qualcosa, qualsiasi cosa, succederà.

Location di questa scena è un luogo di vere partenze, il piazzale davanti alla stazione Ostiense. Per restare in tema mitologico, dallo sfondo guardano un po' perplessi i due improbabili compari Bellerofonte e il leggendario cavallo alato Pegaso - opera tardo-fascista di Francesco Nagni, prolifico architetto, scultore e decoratore del Ventennio.

Vogliamo credere che lo spirito eroico si sia trasferito dai due personaggi mitologici e abbia portato al successo la spedizione nelle terre di Cracovia - qualche dubbio lo nutriamo, ma, vabbè...

 

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