L'ultimo uomo della Terra - Il Fungo dell'EUR

Un quartiere alieno

"L'ultimo uomo della Terra" è un fanta-horror italiano con uno strabordante Vincent Price che ha recentemente ritrovato una seconda giovinezza (o forse una prima, visto che alla sua uscita nel 1964 non è stato particolarmente apprezzato) grazie al rinnovato interesse nel filone delle opere su zombie e vampiri - oltre ad essere a tutt'oggi il migliore adattamento del romanzo "Io Sono Leggenda" con il quale si è cimentato anche Will Smith.

Certo, la povertà di mezzi è piuttosto evidente, come in buona parte dei film che la fantascienza e l'horror nostrano ha prodotto in quegli anni, ma lo spirito di straniamento, isolamento e desolazione che se ne traggono lasciano ancora oggi con l'amaro in bocca - non per niente, per molti critici questa è l'opera a cui Romero più si è ispirato per la sua fortunatissima serie su morti viventi vari.

La scelta di ambientare buona parte degli esterni all'EUR è perfetta per rappresentare un mondo quasi alieno, un paesaggio post-apocalittico con palazzi squadrati e scalinate impietose attraverso cui il protagonista rifugge e insegue vampiri infetti. Nella scena si vede uno dei simboli forse più peculiari di questo quartiere di Roma: il "Fungo", torre dell'acquedotto costruita verso la metà degli anni '50 e da anni sede - con alterne vicende, politiche e criminali - di un ristorante da cui si gode una vista che spazia dal centro storico fino ai lidi di Fiumicino.

Simili / Nelle vicinanze Reload...

Commenti